Il Bikini fu inventato dagli antichi romani
- Giulia Morezzi
- 12 ago 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 15 mag

In pochi sanno che... il bikini fu inventato dagli antichi romani, a dispetto di quanto riportato dalle cronache ufficiali (filo parigine), in cui l’invenzione si fa risalire al 1946, per mano di due stilisti francesi.
La realtà è però ben diversa, come testimoniano i mosaici ritrovati nella villa romana del III secolo d.C. di Piazza Armerina in Sicilia, dove sono raffigurate dieci donne in bikini intente a svolgere attività agonistica di vario genere, come la danza, la ginnastica, l'atletica.

In epoca imperiale, quindi, il bikini non veniva indossato per nuotare o andare in spiaggia - all'epoca si nuotava nudi! - ma per svolgere attività sportiva. Sono dovuti trascorrere secoli prima di vedere usato il bikini inteso come costume da bagno. Infatti, con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente e il sopraggiungere dell'epoca Medievale, il ruolo della donna è inesorabilmente cambiato, tanto da impedirle non solo di indossare abiti così succinti come il bikini, ma proprio di effettuare quel tipo di attività fisica.

È solo grazie alla personalità e al genio di Coco Chanel, la quale negli anni ‘20 inizia a sdoganare abiti corti, se non addirittura scollati e dei pantaloncini staccati dalla parte superiore del vestito. Questo aprì il terreno, nel 1932, al fashion designer francese Jacques Heim che per primo disegnò un costume da bagno davvero piccolo, tanto da battezzarlo “l’Atome” per via delle sue dimensioni minute. Era sostanzialmente un bikini prima ancora che nascesse il bikini come lo concepiamo ai giorni nostri. Nonostante però la pubblicità del "costume più piccolo del mondo" e il fatto che all’epoca venisse percepito come qualcosa di stravagante, era ancora abbastanza grande da coprire l'ombelico.

Fu solo nel 1946 che il bikini trasformò la sua forma in quella che oggi giorno usiamo sulle spiagge. Louis Reard, ingegnere nel settore delle automobili, rilevo' l’attività di lingerie inaugurata dalla madre per dare forma all'illuminazione avuta sulle spiagge di Saint Tropez, notando l’abitudine delle donne di arrotolare i propri costumi da bagno in modo da garantirsi un’abbronzatura migliore. Riprendendo i disegni di quel costume “piccolo come un atomo” disegnato nel 1932 da Heim, Reard creò un due pezzi così minuto da mostrare l'ombelico.
Il 5 luglio del 1946 venne presentato al mondo il “Bikini”, chiamato così in onore delle Isole Bikini, che proprio in quei giorni gli Stati Uniti avevano scelto come bersaglio per testare le loro bombe atomiche.
L’importanza del suo costume, a detta del sarto francese, era infatti tale da rivaleggiare con l’evento in questione, ma soprattutto era parimenti oltraggioso, tanto che Reard decise di utilizzare una spogliarellista per presentarlo al grande pubblico.
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