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Nella sconfinata Australia lo spazio per gli uomini è (de)limitato


In quelle zone dell'Australia dove il pericolo in mare è rappresentato "solo" dagli squali e dalle cubomeduse, il Governo delimita zone marine con maglie metalliche, al cui interno le persone possono fare il bagno con relativa tranquillità.

Ci sono però delle zone, come tutta la parte Nord del Queensland e i Territori del Nord, dove il più grande pericolo per la vita degli gli uomini è rappresentato dai coccodrilli e dalle irukandji (minuscole meduse della grandezza massima di 1/2 cm, completamente trasparenti, impossibili da vedere ed evitare). Per entrambe queste pericolosissime specie animali non c'è delimitazione che tenga: le piccole meduse fluttuano tranquillamente nelle larghezze delle maglie e i coccodrilli passano direttamente sulla spiaggia e possono rimanere sul fondale per ore senza essere visti.

Per questo motivo, oltre a sparpagliare di segnali di avvertimento tutte le spiagge e a formare i bagnini più preparati del pianeta, il Governo di ogni regione mette a disposizione delle piscine bellissime e grandissime al centro di ogni città, dove poter nuotare liberamente per molti metri, fare il bagno nell'acqua bassa con i bambini, seguire lezioni di vario tipo come acquagym, pallavolo, corsi fitness a bordo piscina, ma anche fare castelli di sabbia, proprio come se si stesse sulla spiaggia del mare, che spesso è proprio sotto la piscina.

Nel continente meno abitato di tutto il pianeta, gli uomini sono solo degli educati ospiti di una natura per lo più ancora incontaminata, che provano ad integrarsi ad essa con rispetto e senza mire predatorie. Qui, il mare è dei pesci, delle meduse, dei coccodrilli; il bush (entroterra) è dei canguri, dei ragni, delle formiche elettriche e dei serpenti; il resto è lo spazio per gli umani, delimitato e recintato.

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