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San Sebastian la basca

Aggiornamento: 18 giu

Dicono che San Sebastian sia la versione Spagnola di Biarritz. Le accomuna il mare con una battigia molto lunga, le palazzine in stile bourgeois di fine ottocento e poco altro.

Qui, nel bene e nel male, la popolazione è basca: nel male perché sono degli attacabrighe insopportabili, disorganizzati e anche parecchio brutti. Nel bene perché, non saranno spagnoli nell'animo, ma almeno non sono francesi.

A primo acchitto non mi sono piaciuti loro e non mi è piaciuta San Sebastian. L'hotel era freddo e Sophia non è stata ben accolta in spiaggia, tanto che ho dovuto placare Fabio dal mandare letteralmente a fanculo una donna che ci rimproverava che i cani in spiaggia non possono stare. Fabio, dal canto suo, rispondeva che manco quelle brutte come lei sono gradite in topless. Lei non capiva e continuava a blaterare e Fabio, che invece la capiva benissimo, continuava a ripeterle la storia del topless e nessuno dei due aveva intenzione di desistere. Una scena surreale che si è conclusa con una ritirata da parte nostra prima che la signora potesse chiamare a raccolta gli indipendentisti baschi e armare di nuovo l'ETA, questa volta contro l'over tourism, una piaga più che dilagante anche da queste parti.

Poi c'è stato il pranzo e la sangria ha deluso, così come pan y tomate e le aceitunas. Da quelle abbiamo capito che questa non è Spagna. Qui siamo nei Paesi Baschi: altra lingua, altra storia, altra cultura e purtroppo per loro anche altra cucina!

Solo in serata, seduti in un pinchito bar, dopo aver cercato invano dei tapas bar, abbiamo capito che qui in realtà gli sbagliati siamo noi, non loro.

Noi volevamo viverci ancora una volta la Spagna: mare libero a cani e nudisti, chiringuito per ombra e sangria e grandi chiacchierate con gente del posto, in cui ognuno parla la propria lingua e ci si capisce anche meglio! Ma qua la lingua è l'euskera (non il basco) e a capirsi sono solo loro, i 700mila madre lingua che derivano dritti dritti dai primi abitanti dell'Europa occidentale: una robetta del tipo "avanti Cristo", tanto che in epoca romana già Plinio il Vecchio parlava di loro.

La storia recente, quella di Franco, ha preteso la loro sottomissione. Cosa che ancora non hanno accettato ed è per questo che quando lo straniero arriva gli parlano in euskera, per ribadire al mondo che loro esistono ed esistevano ancora prima di noi, che i loro usi e costumi sono diversi da quelli spagnoli e che qui la gente è sono differente da quella che abita dall'altro lato del confine, perché quelli ormai sono capitolati sotto il volere francese, mentre qui loro forse ormai sono spagnoli sulla carta e sulla mappa, ma in realtà sono e rimarranno per sempre Baschi, un popolo che parla una lingua che risale a più di 3000 anni fa, probabilmente già parlata dai primitivi nella penisola iberica e che ha resistito agli antichi romani e a qualsiasi tentativo di invasione indoeuropea.

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