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Sardegna, non solo mare

Qualcuno l'associa al mito di Atlantide, suggerendo che l'isola possa essere il luogo della leggendaria civiltà perduta. Su molte guide straniere viene proposta come le Maldive europee. Chi ci è stato sa che è molto, ma molto di piu. Innanzitutto, perché la civiltà sarda non è affatto andata perduta, anzi, è così radicata e forte da avere un carattere tutto suo e da scoprire. Delle volte anche da odiare, ma più spesso da capire e ammirare. E poi, con tutto rispetto, dal mare cristallino, smeraldo, azzurro e cangiante svettano monti e colline a difesa di un'entroterra così variegato e ricco, che i maldiviani abbandonerebbero subito la pesca, per darsi al pascolo e all'agricoltura. E infatti qui è così, benché se ne dica, la cultura è quella pastorizia e fino a pochi anni fa di mare si viveva poco, quasi niente.

Alla Sardegna sono associati personaggi e storie, come i sequestri in Barbagia di De Andrè e Farouk Kassam, o del fondatore turistico Aga Khan, gioia e dolore del popolo sardo, o delle trame filate sul Berluscanesimo targato anni 2000 tra le mura di Villa Certosa, ma anche delle capacità letterarie di donne come il premio Nobel Grazia Deledda e Michela Murgia, che nel 2010 con il romanzo Accabadora ha vinto il premio Campiello facendo scoprire all'Italia intera che l'eutanasia è forse un diritto già da tempo conquistato.

La Sardegna è terra viva, talmente viva da essere considerata l'isola dove la gente non muore mai, o quanto meno dove si vive ben oltre i cento anni e in ottima salute. È del 2023 la docu-serie di Netflix, diretta dal ricercatore del National Geographic Dan Buettner, il quale ha dedicato la sua vita allo studio della longevità, dove la Sardegna viene indicata come una delle cinque Blue Zone del mondo, ossia quelle aree in cui le persone vivono più anni della media. 

Proprio da questa isola e particolarnente per la zona dell'Ogliastra è stato creato il concetto e cooniato il termine Blue Zone, non per il colore del mare, bensì per quello dei cerchi che il professor Giovanni Pes tracciava sul mappa agli inizi dei suoi studi: Perdasdefogu, Villagrande Strisaili, Arzana, Talana, Baunei, Urzulei e Ulassai sono alcuni dei paesi del nuorese e in Barbagia dove si concentra il più alto numero di centenari al mondo e dove si è spinto Dan Buettner per cercare di comprenderne i motivi.

Ovviamente, a detta proprio del ricercatore "non esiste una soluzione unica per garantire una vita lunga e prospera. Non c'è una formula magica o una pillola miracolosa che garantisca salute e felicità", ma sicuramente in Sardegna le abitudini degli abitanti si basano su una buona alimentazione e sull'attività fisica quotidiana, a differenza per esempio delle Isole Okinawa in Giappone, altra Blue zone del mondo, dove invece ad essere determinanti sono una propensione genetica e l'elevata qualità di vita sociale.

Nuoro e dintorni è sicuramente una di quelle zone della Sardegna, un po' fuori dalle solite rotte turistiche, che secondo me meritano un'esplorazione. Non solo per scoprire questa tradizione culinaria che agevola di parecchio la propensione verso la longevità, ma anche perché - e forse non è un caso - è proprio la zona che ha dato i natali a Grazia Deledda, ci fa appassionare con le antiche storie sul banditismo sardo e quelle più recenti sull'Anonima Sequestri, ci fa scoprire l'arte muraria con i murales di Orgosolo nati per dar voce alla lotta di classe e alla resistenza popolare, ci fa assaporare reperti storici di tradizione culinaria antichissima e rarissima come la pasta Filindue, la cui preparazione viene tramandata dalle donne di generazione in generazione e attualmente poco meno di dieci sono coloro che ne detengono l'abilità, o il Casu Marzu, il formaggio marcio, con i vermi, illegale, perché considerato tra gli alimenti più pericolosi al mondo, ed infine ci trasporta con un balzo nella preistoria con le Domus de Janas, antiche tombe scavate nella roccia tra il Neolitico medio e l'Età del Rame, al cui interno vengono raccontate storie di riti, miti e comunità millenarie.

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La Sardegna, quindi, non è né un'Atlantide andata perduta, né tantomeno una Maldive nostrana e ancora meno l'isola di cafoni romani, napoletani e milanesi con camice bianche di lino in spiaggia sopra a costumi Vilebrequin e in discoteca su mocassini da barca. La Sardegna è terra antica, antichissima, con una tradizione millenaria custodita nelle sapienti mani delle donne e degli uomini centenari che qui ancora raccontano di persona i fatti e le loro storie, perché non solo sono ancora vivi, ma godono anche di ottima salute!

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