Isole Fiji, belle ma non ci tornerei
- Giulia Morezzi
- 14 lug
- Tempo di lettura: 1 min
Fiji Islands - Viti Levu, l'isola principale.
Un mare particolare, balneabile solo per la prima metà del giorno. Il resto del tempo il mare lo passa a ritirarsi, onda dopo onda, fino a diventare una sottile radura di coralli, tra i quali si scoprono stelle marine di un blu metallizzato particolarissimo.

La popolazione è calorosa come poche altre, gentile, affabile e sorridente. Del cibo mi ha sorpreso una piatto tipico, dal sapore vagamente somigliante ad un ceviche peruviano, forse più buono. Eppure le Fiji sono distanti da qualsiasi altro agglomerato di Terra, quindi di influenze non ve ne sono state altre che un po' di quella indiana e ovviamente quella inglese del colonialismo, da cui per fortuna si sono liberati sia a livello politico, che sociale, che culturale. Questo ha consentito alla popolazione di scrollarsi di dosso la rigidità britannica, di tornare a praticare l'arte della gentilezza e di non cedere all'orripilante proposta culinaria del fish e chips.
Insomma, in questo arcipelago sembrano essere poche le cose da inserire nella metà del foglio dedicata agli aspetti negativi, eppure non è il mio "place to be". E non saprei dire il perché, se non per quelle stesse cose che ho appena scritto e che fanno delle Fiji un luogo rilassato, sicuro e culinariamente soddisfacente, ma dove però non tornerei, se non per quella magnifica piscina che ho praticamente occupato quasi ad uso esclusivo durante il mio soggiorno.

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